Ristrutturare casa. Come scegliere un architetto che sia giusto per te – Fase 2: il confronto
- Francesca Delicato
- 27 set
- Tempo di lettura: 6 min
Aggiornamento: 28 set

Dalla prima ricerca all'identificazione di quello giusto: come contattare gli studi, cosa chiedere al primo incontro, come leggere preventivo e lettera d’incarico per scegliere l’architetto giusto.
Hai deciso di ristrutturare casa e stai cercando l’architetto che fa al tuo caso? Dopo ricerche online su come scegliere un architetto, passaparola, scrolling sui social e navigazione su Google Maps, probabilmente hai già preparato una breve lista di studi che ti sembrano convincenti. Immaginiamo che tu abbia già selezionato quattro o cinque studi. Forse hai seguito i suggerimenti della Fase 1 del mio blog.
Ora devi contattarli. Non c’è altro modo per scegliere che andare a conoscerli personalmente. E’ una fase che può richiedere giorni, fino a una o due settimane. È il momento che ti farà capire come lavorano e soprattutto se potete lavorare bene insieme. Dovrete collaborare per mesi, parlare di abitudini di vita, di relazioni nel gruppo familiare, di disponibilità economica. Dovrete restare in accordo anche nei momenti di pressione. Immagina che tu stia entrando in una riunione di lavoro delicata e l’architetto ti chiama per ricordarti che va pagata subito quella fattura che, tra mille altre cose, hai dimenticato, altrimenti il piatto doccia non arriverà in tempo. Ecco, se avrete costruito un buon rapporto, questa telefonata non ti rovinerà la riunione.
Però resta sempre un po’ di timore: come mi pongo? E se mi gioco subito la possibilità di essere visto come il cliente giusto? Perché se è vero che tu stai cercando l’architetto giusto, è altrettanto vero che speri di essere considerato un cliente con cui valga la pena lavorare.
Ma come si contatta un architetto?
Come contattare un architetto
Di solito è molto facile. Molti studi hanno un modulo di contatto sul sito: non è distacco, ma un modo per darti già alcune indicazioni. Per esempio ti si chiederà di indicare la fascia di budget tra quelle che propongono, o ti danno le loro disponibilità per il primo incontro o per l’inizio della ristrutturazione, oppure ti chiedono di selezionare il servizio di cui hai bisogno all’interno di un elenco. Se non coincidono con le tue esigenze, eviterai di perdere tempo. Altri studi invece chiedono di essere contattati via mail, telefono o WhatsApp. Segui sempre il canale indicato: ogni studio ha la propria organizzazione per offrire il servizio migliore.
Dopo aver inviato la richiesta, osserva i tempi di risposta. Se sei una persona che risponde lentamente, non ti peserà aspettare. Se invece hai bisogno di risposte rapide, valuta se il ritmo dell’architetto è compatibile con il tuo. Anche una risposta automatica non è negativa: è solo un segno di metodo. Valuta quale è più in sintonia con il tuo stile, ma senza pregiudizi.
Il primo incontro
Nella maggior parte dei casi, il primo incontro avviene in studio. È raro che un architetto faccia un sopralluogo senza esservi ancora conosciuti.
Il primo incontro è in genere dedicato al cliente e serve per capirne esigenze, aspettative, desideri. E’ un po’ come l’anamnesi del medico: tutti i medici fanno le stesse domande, ma il livello di approfondimento, empatia, rassicurazione cambiano da medico a medico. E tu puoi uscire dallo studio tranquillizzato oppure spaventatissimo. C’è chi ama i medici giocherelloni, che sdrammatizzano, e chi preferisce il medico serio, che non sottovaluta neanche la puntura di zanzara. Ecco, la stessa cosa vale per l’architetto: questo primo incontro è l’anamnesi e serve a capire al medico se può prenderti in carico e a te se hai scelto il professionista giusto.
Se vivi con altre persone, è meglio andare insieme all’incontro. Anche figli, genitori o coinquilini, e, perché no, animali: tutti quelli che abiteranno la casa possono avere voce in capitolo fin dall’inizio e ascoltare come è impostato il lavoro con un architetto.
Devi sentirti a tuo agio a fare domande, anche le più banali, e ricevere risposte chiare. Può essere utile arrivare preparato con domande precise, come se fosse un colloquio di lavoro: in fondo stai per assumere un professionista che seguirà casa tua.
Le domande che ti consiglio sono: Come si svolge il percorso, dall’incarico alla fine dei lavori? Come viene gestito il budget e cosa succede se i costi aumentano? Con quali imprese e fornitori lavora? Li scegliamo insieme? Come funziona la comunicazione durante il progetto? Ci sono incontri regolari? Ha progetti simili al mio che posso vedere?
E non ultimo, non dimenticare di portare i documenti dell'immobile che hai già a disposizione, così l’architetto può farsi un’idea chiara della situazione.
È invece inutile portare foto Pinterest o moodboard create con PowerPoint o con app gratuite scaricate sul cellulare. Passeranno mesi prima che arriviate a quel dettaglio e tu cambierai idee mille volte. Può essere utile mostrare invece la casa in cui vivi ora e partire da lì per capire cosa ti sta spingendo a cambiare.
Non aspettarti un preventivo già al primo incontro. Per questo ce ne sarà un secondo. Dopo il primo incontro l’architetto si prenderà qualche giorno per ragionare sui dati che gli hai fornito, eventualmente per confrontarsi con i propri collaboratori, se serve con il suo geometra di riferimento. Se è uno studio grande potrebbe anche servire qualche giorno per valutare chi seguirà il progetto. Alla fine di questo percorso, sarai contattato per fissare un nuovo appuntamento.
Il primo incontro di solito è gratis e speso viene chiamata “prima consulenza” sui siti web.
Il secondo incontro
Ogni architetto ovviamente ha il suo stile, ma in genere nel secondo incontro ti sarà spiegato come si articolano le fasi di un progetto: rilievo, prime idee, progetto definitivo, pratiche, direzione lavori. A questo punto l’architetto ha già le idee più chiare sull’immobile ed è il momento in cui tu puoi chiedere ciò che è possibile fare e ciò che potrebbe causare difficoltà. Non avrai ancora tutti i dettagli, ma dovresti uscire dallo studio con un’idea di cosa significa farsi affiancare per un progetto di ristrutturazione.
In questa stesso incontro, ti sarà proposta quella che forse attendevi fin dall’inizio: la parcella dell’achitetto. Sarà questo infatti il momento in cui l’architetto ti darà il suo preventivo. Meglio se diviso per voci e non una cifra tonda. Attenzione: questo è solo il preventivo della prestazione professionale dell’architetto.
Ti sarà poi mostrata la lettera di incarico. Leggila attentamente, fai domande se hai dubbi, chiedi quando devi firmarla. Di solito il lavoro dell’architetto è diviso in fasi, a ognuna delle quali corrisponde un pagamento. Assicurati di capire bene cosa significano le fasi e chiedi più o meno a quali scadenze temporali corrispondono.
Puoi anche chiedere una stima approssimata del costo dell’intervento, ma ti sarà data probabilmente solo una forbice che di solito è molto grande. Il preventivo dei lavori viene fatto con quello che si chiama capitolato e che viene preparato dal professionista solo dopo che gli avrai firmato l’incarico.
Al momento di salutarvi, anticipa quanto tempo stimi che avrai bisogno per prendere una decisione.
Il secondo incontro può essere gratis o avere una tariffa fissa, di solito relativamente bassa, che viene riassorbita in caso di incarico.
Come scegliere un architetto: tiriamo le somme
Adesso hai gli elementi per partire con la tua valutazione. Prenditi del tempo per riflettere. Non devi decidere subito. Ripensa alle risposte e alla sensazione che hai avuto.
Preventivo e tempistiche saranno probabilmente i fattori decisivi. Un costo molto alto rispetto agli altri può indicare che lo studio lavora in una fascia premium, non necessariamente sbagliata, ma forse non adatta alle tue esigenze. Un costo insolitamente basso invece non è per forza una truffa, ma merita domande in più. Considerazioni simili valgono per la tempistica.
Valuta quindi la competenza tecnica che hai percepito, lo stile, la comunicazione, la tua sensazione personale. Un buon rapporto umano facilita il lavoro e aiuta a superare eventuali difficoltà che potrebbero sorgere. Ti sei sentito a tuo agio a parlare? Ti sei addirittura divertito? Sei riuscito ad esprimere le tue idee e a ottenere risposte soddisfacenti? Sei uscito dall’incontro sollevato o carico di dubbi?
Alla fine di questa fase dovresti avere le idee più chiare su chi ti convince davvero e avrai scelto chi ti accompagnerà nella realizzazione.
Un piccolo consiglio, da architetto: quando avrai preso la tua decisione, richiama sempre anche gli studi che non hai scelto. È un gesto di correttezza che verrà apprezzato e che lascia un bel ricordo. E poi non si sa mai: un domani potresti avere bisogno di nuovo di loro.
A questo punto come si procede? Si entra nella Fase 3: la realizzazione. La sto preparando, ancora qualche giorno di pazienza... Intanto se vuoi, puoi leggere la mia pagina su come sciogliere i tuoi ultimi dubbi.
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